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martedì, Aprile 8, 2025

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Ma siamo sicuri che la colpa del disastro sia sempre la politica?

Il soggetto politico viene individuato come l’elemento primario e scaturigine delle cose che avvengono. Più esattamente si traduce come elemento terminale se la protesta inferocita, quando si esprime in questi termini, vede sempre la politica come avversario.

Emblematico è il problema del disastro di Valencia dove i cittadini accusano ferocemente il sindaco, e con lui ogni autorità, di non aver informato per tempo la cittadinanza. Come se la pioggia e lo straripamento fosse effetto di una loro derivazione. Si è detto che non hanno messo a conoscenza la cittadinanza della gravità del problema che si stava per abbattere in tempi imminenti.

Ma non sorge lontanamente il dubbio che se non l’hanno fatto è perché non ne erano a conoscenza. Quale interesse può avere un rappresentante della cosa pubblica nel coprire l’arrivo di una catastrofe? Dandone grande voce e articolando delle misure di tutela anticipate si potrebbe ridimensionare i danni e i costi nella successiva fase di ricostruzione.

Difficile trovare altrimenti una spiegazione di tanta inanità. L’amministratore pubblico sarebbe al corrente del disastro ma se lo tiene per sé. E per quale finalità?

Succede così che Re Felipe VI visitando le zone alluvionate sia contestato dalla folla. Stessa sorte per il premier Sanchez. Anche queste visite danno un valore solo simbolico in queste circostanze e finiscono per diventare più dannose che utili in quanto rallentano il febbrile lavoro di smantellamento dal fango. I soggetti preposti a grandi responsabilità però si sentono in dovere di mostrare la loro presenza fisica nei luoghi del disastro per dimostrare fisicamente il loro sconcerto, la loro partecipazione, la loro afflizione. Non dimostrano affatto il loro lavoro per il ripristino della situazione.

La gente ha gridato addirittura: “assassini”. Lo riporta la tivvù spagnola. Ed è sicuramente eccessivo. Ma è eccessivo fare anche l’inutile passarella di cordoglio. Non a caso la visita dei reali a Chiva è stata rinviata.

Ma alla fine farà grande clamore la figura della regina e di Felipe, sporchi di fango, che parlano con la folla inferocita – secondo quanto hanno riportato le agenzie Il re infangato che abbraccia due ragazzi i due angeli del fango andati in soccorso farà sicuramente un grande effetto.

Importante invece capire quanto tempo dovrà passare fino a quando verrà messa in discussione la scienza delle previsioni meteorologiche brava a dire tutto e il suo contrario, almeno contenibile. Quasi sempre – si è detto quasi – nell’incapacità di dare una proiezione predittiva per organizzare la vita in qualsiasi senso. Eppure le previsioni meteorologiche restano il genere più ricercato negli strumenti di informazione. La loro necessità supera di gran lunga l’effettiva capacità predittiva. Ma quando il bisogno è alto si tiene in piedi gli strumenti di cui si dispone. L’oracolo ha funzionato per secoli e secoli prima di essere archivato nei ricordi dei poemi. Così dovremmo mettere chiunque voglia predire alcunché.

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