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giovedì, Dicembre 5, 2024

Se la tecnica è più creativa della volontà

Bisogna scegliere, fare e farlo in fretta

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Voi moderati

Il discorso di Giorgia mitiga i toni ma è Tajani a dare il colpo che potrebbe essere divisivo

Pare una coppia in crisi l’alleanza di governo. Almeno per come l’ha prospettata Giorgia Meloni al discorso nell’assemblea nazionale di Noi Moderati. Siamo diversi – ammette la premier – ma abbiamo voglia di stare insieme. Inventa capi di accusa per uscirne brillantemente. “La sinistra ci dice di essere ideologici” – Mai sentita un’accusa di questo tipo. E poi sarebbe in contraddizione con lo stato di fibrillazione dei suoi esponenti dove compaiono ispirazioni populiste, secessioniste, liberaldemocratiche, iperstataliste e liberiste. Difficile rabberciare un’ideologia in questo bailamme. L’unico pensiero unificante consiste nell’idea di sinistra almeno per come è rappresentata nel nostro paese che sarebbe un male peggiore delle loro dispute interne. Così come allo stesso modo il collante di personaggi presenti nel variegato mondo dell’opposizione si lega solo davanti la sciagura del fenomeno delle destre al governo in Italia ma presente in diverse parti dell’Occidente.

E Meloni vanta: “Con noi Italia tornata a correre! Le bugie della sinistra sono state spazzate via” Evviva. Ma dopo questo alle aspettative di governo nella crisi permanente bisogna dare anche delle risposte concrete che non siano solamente la demonizzazione dell’avversario e lo scampato pericolo di averlo al governo.

E parla ai moderati per interpretare bene la loro moderazione chiedendone di essene conseguenti: “C’è ancora tanto da fare ovviamente – parola di Meloni – il cammino che abbiamo davanti è però un cammino ancora a lungo – lo dice Lei – dobbiamo e possiamo farlo insieme, rendendo il centrodestra sempre più forte e sempre più coeso”.

Ma a dare l’obiettivo moderato ai moderati è Antonio Tajani. Dopo aver detto serenamente che è normale avere visioni diverse ed altrettanto normale e giusto trovare una sintesi dà la botta sul quale bisogna vedere se si troverà condivisione. Il macigno si chiama scelta nucleare.

“Dobbiamo avere il coraggio dal punto di vista energetico di fare finalmente la scelta nucleare perché è l’Europa che dice che l’energia nucleare è una fonte energetica pulita. Questo governo ha il coraggio di andare in quella direzione, questo significa essere popolari, questo è il popolarismo europeo”.

E questa è una soluzione dogmatica che qualche grattata di testa la provoca, tantopiù dopo l’incidente al plutonio occorso nello stabilimento di Enea a Casaccia nella periferia romana. E sempre sulla questione energetica bisogna avere un respiro europeo. Sempre. E allora Tajani parla di “una politica energetica, un unico mercato dell’energia”… Quindi: “permettere al nostro paese, alle nostre imprese di non pagare l’energia molto di più di quanto la pagano i francesi, gli spagnoli e i tedeschi. Significa avere una competitività diversa”.

Ma il nucleare è una risposta moderata? Non è inquadrabile in una scelta avanzata. Né tantomeno di avanguardia visti i partner europei che l’hanno praticata. E allora, sì, è moderata! E poi c’è Calenda che è pure d’accordo …

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