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Predicare al massimo per dieci minuti

Sono i tempi dell’attenzione media di una persona. Inutile attendersi di più. La lezione psico-neurologica è presa nel corpo vivo anche di Santa Madre Chiesa. Almeno così ha indicato il Papa e sembra dire: pregare è meglio che predicare. La lezione del Pontefice durante l’udienza generale di mercoledì 4 dicembre farà scuola.

L’argomento teoretico riguarda la riflessione sull’opera di evangelizzazione dello Spirito Santo. In altre parole lo spirito della Chiesa tra gli uomini e le modalità di esercitare la sua influenza tra le persone.

La Chiesa da sempre all’avanguardia nelle capacità comunicative si trova a rincorrere i tempi e la comunicazione veloce che ha stravolto i tempi di comprensione e riflessione a cui si era abituati nei tempi lunghi della tradizione.

Ora il messaggio deve essere chiaro, conciso. Massimo dieci minuti. Quindi la predica si dovrà concentrare su queste efficaci regole di comunicazione avendo ben chiaro cosa si vuole dire e come arrivarci in termini chiari e distinti.

La predica, invece, da troppo tempo è relegata a un momento di passiva accettazione da parte del fedele tanto che “alle volte vediamo persone uscire di chiesa a fumare una sigaretta nel momento della riflessione fatta dal sacerdote” – ha detto il Papa secondo quanto riportato dall’Ansa.

Il senso di questa apparente rinuncia sacerdotale a voler esprimere sé stessi per dare risalto al centro del messaggio evangelico vuole mettere in primo piano la preghiera. E francamente da parte di tutti era un messaggio che nessuno si aspettava da Bergoglio, almeno in queste propensioni di chiarezza. .”La prima cosa è la preghiera”. E ancora: “Guai a predicare senza pregare! Si diventa quelli che l’Apostolo Paolo definisce ‘bronzi che rimbombano e cimbali che tintinnano’ (cfr 1 Cor 13,1)”.

Perché: “predicare con l’unzione dello Spirito Santo significa trasmettere, insieme con le idee e la dottrina, la vita e la convinzione della nostra fede”.

Ma anche nella predica non si deve mettere avanti il proprio ego – sembra voler dire il Santo Padre. Lo dice con queste parole: “non predicare noi stessi, ma Gesù Signore”. Quindi il senso effettivo della predicazione: “deve contenere un’idea e un invito a fare, massimo otto-dieci minuti, per favore, oltre non si segue più”.

E ancora: “la predica dev’essere un’idea e una proposta di fare e non andare oltre dieci minuti, no mai. È molto importante questo”.

Ma, sempre nella predicazione, c’è la questione dei contenuti: “la predicazione di Gesù e, in seguito, quella degli Apostoli, contiene anche tutti i doveri morali che scaturiscono dal Vangelo, a partire dai dieci comandamenti fino al comandamento ‘nuovo’ dell’amore”.

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