Tutti sanno che lunedì le azioni Tesla sono crollate del quindici per cento in borsa. Il povero Musk si è visto calare la sua dotazione patrimoniale di centotrenta miliardi. Bisogna allora fare al più presto qualcosa per rifondere l’amico caduto in disgrazia. Ed a questo richiamo sono gli amici che escono allo scoperto. Primo tra questi e l’altro povero Donald Trump che si è preso la briga di diventare presidente degli Stati Uniti per salvare il mondo dal male. The Donald si è detto pronto a collaborare nel rifondere l’amico con l’acquisto immediato di una Tesla nuova fiammante. Non è uno scherzo o una battuta. Lo ha scritto veramente su twitter.
Ma i guai per il “poro Masc” non finiscono qui. In Germania, paese più reattivo del nostro, le immatricolazioni sono calate del settanta per cento. Guarda caso l’intensificazione è avvenuta proprio negli ultimi mesi quando è stato acclarato il sostegno a Trump e la linea dura con l’Europa, oltre al sostegno per l’estrema destra tedesca.
Sempre “er poro Masc” fatica in Cina che è il più grande mercato di veicoli elettrici al mondo. Tesla fa fatica a tenere il passo. Si chiedono sempre meno veicoli Tesla tanto che le esportazioni dell’automobile avveniristica sono calate del quarantanove per cento a febbraio. Ed è il numero di vendite più basso dal luglio 2022.
Calano le azioni anche in Borsa! Poro Masc non sa a chi dare i resti. Quello di lunedì Tesla è stato il più grande calo giornaliero da settembre 2020. La flessione registrata sul quarantacinque per cento in tutto il 2025 si è giocata tutto l’incremento conosciuto quando Trump vinse le elezioni.
“Chi j’ò fa fa? Tutta sta fatica pe’ du’ spicci”…