Potremmo starci a dannare per ore nel tentativo di cercare il perché di Mina. Come si giustifica il suo mito, al di là degli indiscussi meriti per le doti canore e per il carisma, pare esserci qualcosa in più nella figura eccezionale che ancora rappresenta.
E nell’idea di “figura eccezionale” appare addirittura riduttivo restringere il canone di ambito. Canoro, piuttosto che storico culturale. Mina è una personalità a tutto tondo e quando si dà notizia delle sue esternazioni, ebbene questa notizia fa il circuito del gioco della discussione generale assai più che un qualsiasi altro ente che promana rilevazioni.
Eppure tutti sanno la sua assenza dagli schermi costituisca un motivo più di interesse e di lusinga per le notizie col contagocce date di le. A novembre del 2024 è nuovamente uscita nel mercato discografico con l’album Gassa d’amante. Nel 2023 aveva pubblicato Ti amo come un pazzo. Nel ’22 la raccolta di brani del suo ultimo ventennale repertorio fatta in studio (2001-2021). Nel 2019 un disco con l’altro missing Ivano Fossati.
Gli ottantacinque di oggi non possono costituire quindi un autentico compleanno. Il suo pubblico conta assai più i quasi cinquanta in cui ha smesso di fare concerti e di fare apparizioni televisive.
Se proprio dobbiamo conteggiare gli anni dobbiamo fare la somma di questi ultimi. E allora i più nostalgici si vedranno all’infinito il famoso concerto alla Bussola riprodotto in dvd e forse visibile anche in qualche piattaforma. E allora la lecita domanda relativa alla sospensione della sua esistenza reale. Tanto da apparire un problema superfluo. La sua presenza in noi appare come un ens trascendens mandato da qualcuno o da noi creato per nostra consolazione. Anche sul piano teologico Mina appiana ogni divergenza.