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Nell'informare del cataclisma la grande indeterminazione dei mezzi di comunicazione televisivi nell'indicare il luogo in cui è avvenuto

Il declino degli influencer

Al ventesimo rapporto sulla comunicazione realizzato dal Censis e presentato al Senato oggi, 28 marzo, si conferma il protagonismo dei mezzi digitali, ma in testa a tutti, non sorprendentemente, si conferma la televisione. Ma è anche vero che si confermano altri strumenti in grado di raccogliere maggiori attenzioni.

La televisione nel 2024 è stata vista dal 94,1% degli italiani. Si attesta la lieve contrazione della tv digitale terrestre (-1,8%). Aumentano gli utenti di tutte le televisioni: nel 2024 la tv satellitare raggiunge il 47,7% (+2,6%), la web tv sale al 58,4% (+2,3%) e la mobile tv si consolida con il 35,0% dell’utenza (+1,4%).

La radio resiste. Tiene grazie alla sua capacità di ibridazione. Si conferma con radioascoltatori pari al 79,1%.

Smartphone e social network si confermano come i nuovi protagonisti. Solido l’impiego di internet da parte degli italiani con il 90,1% (+1,0% rispetto al 2023) e si evidenzia una sovrapposizione con quanti utilizzano gli smartphone (cresciuti dell’1,2%, hanno raggiunto l’89,3%). In crescita i social network, che nell’ultimo anno fanno un balzo in avanti, passando dall’82,0% all’85,3% (+3,3%).

IN forte crisi la carata stampata. Crescono i media digitali. I quotidiani cartacei nel 2024 sono arrivati al picco minimo di lettori con il 21,7% (-45,3% dal 2007). Si registra anche una contrazione dei lettori dei settimanali (-2,2%) che arrivano a 18,2%, mentre i mensili restano stabili (16,9%). Stabilità per gli utenti dei quotidiani online: sono il 30,5%, mentre salgono del 2,9% quanti utilizzano i siti web d’informazione (passati dal 58,1% al 61,0%).

Si leggono anche meno libri. Sempre per lo scorso anno si è arrestato il trend in crescita per il quale i lettori, al 45,8% nel 2023, scendono del 5,6% arrivando a quota 40,2%. Nonostante il rapporto ormai imprescindibile che hanno gli italiani con il mondo digitale e la tecnologia, non si sbloccano gli e-book, fermi al 13,4%.

Tra le prevedibili conferme anche quella dei Social tra i quali si attesta il sorpasso di Instagram. Nell’età che va dai quattordici ai ventinove anni si consolida l’impiego delle piattaforme centrate sull’immagine. Il 78,1% dei giovani, infatti, dichiara di utilizzare Instagram, il 77,6% è utente di YouTube, il 64,2% sceglie TikTok (contro il 35,4% della popolazione totale). Molto presenti i giovani sulle piattaforme di messaggistica (quasi totalmente rappresentati su WhatsApp con l’87,4%, ma rilevanti anche su Telegram con il 42,9%) e sulle multipurpose come Amazon (60,1%).

E in questo movimento di uso e strumentalismo dei mezzi di comunicazione, va in crisi la figura dell’influencer che era riuscita a trarre profitto dalla nuova tendenza tecnologica. Il 71,2% della popolazione afferma di non aver mai seguito (nel senso stretto del termine, cioè di aver dato il “follow”) gli influencer (tra i più giovani questo dato scende al 51,4%). Il 34,4% dei 14-29enni dichiara di aver cambiato atteggiamento verso i macro-influencer a seguito del coinvolgimento della più celebre di tutte le influencer nell’ambito del Pandoro Gate, mentre per il 14,3% questo episodio non ha determinato una frattura tale da alimentare un abbandono degli influencer in generale.

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