Il Sole irradia maggiore calore e potrebbe continuare a farlo nei prossimi cinquanta anni. Ma non è detto. Ad un’attività più intensa del Sole si potrebbe guardare come specifica spiegazione del riscaldamento globale. Il condizionale è d’obbligo come le stesse previsioni che non riescono nemmeno a garantire il dato certo.
Le attestazioni dai satelliti dell’agenzia statunitense Noaa riportano il dato per cui è stato superato il minimo di uno dei cicli del Sole. È detto ciclo di Gleissberg ed ha la durata di circa cento anni. Avremmo davanti, quindi, cinquanta anni di attività particolarmente intensa perché in questo ciclo rappresentano la fase a maggiore capacità irradiante. Lo dice una ricerca dell’Università di Bouder pubblicata su Space Weather.
Ma è anche vero che, secondo una fonte autorevole intervistata dall’Ansa tutto questo non si può dire con certezza data la grande imprevedibilità del Sole.
Il gioco di osservazione, ricognizione, acquisizione e proiezione deduttiva apre a scenari sempre diversi per cui non necessariamente si va incontro alle esigenze predittive o al semplificante prospetto futuro.
Infatti si è invertita la tendenza per cui ora ci si aspettava un minor flusso quindi minore attività solare. Il dato contrario costringe a rivedere la prima aspettativa ma anche a consigliarci di non avere aspettative.