Una base di riferimento completa per futuri studi evolutivi sugli esseri umani e sui nostri parenti più stretti delle scimmie viventi. Così è stato definito il senso della ricerca pubblicato da centosessanta ricercatori da tutto il mondo sul periodico scientifico Nature. Basa sulla considerazione circa l’incompletezza della comprensione a cui è arrivata la Scienza sull’evoluzione della nostra specie.
La rete di collaborazioni molto ampia ha consentito lo studio su genomi di riferimento risolti con combinazione di varianti del gene che si trova nello stesso ambito su cromosomi omologhi (aplotipo). Le analisi comparative di sei specie di scimmie – scimpanzé, bonobo, gorilla, orango del Borneo, orango di Sumatra e Siamang – hanno consentito di delineare la mappa del Dna dei primati.
Le analisi comparative sono servite a effettuare indagini sull’evoluzione e sulla diversità di regioni precedentemente non caratterizzate o studiate in modo incompleto senza pregiudizi derivanti dalla mappatura del genoma di riferimento umano.
Si tratta di una ricerca, quindi, in grado di dare una base di riferimento completa per futuri studi evolutivi sugli esseri umani e sui nostri parenti più stretti delle scimmie viventi.
L’importante passo in avanti serve a esplorare regioni del Dna finora inaccessibili. Si tratta delle aree più complesse, ripetitive, e quelle coinvolte nei processi regolatori, nello sviluppo del cervello o nelle risposte immunitarie.